di Oliviero Casale – Componente del Consiglio Direttivo e Vicepresidente del CTS di ASSINRETE.
Il Ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli ha firmato in questi giorni il decreto attuativo per investimenti in economia circolare, in cui le Reti d’Imprese e le PMI hanno uno stanziamento particolare.
ASSINRETE ha sempre sostenuto che il modello organizzativo delle Reti d’Imprese possa essere uno dei driver per favorire lo sviluppo dell’economia circolare. Le Reti d’Impresa aiutano l’aggregazione in filiere produttive circolari in cui i rifiuti siano ridotti al minimo.
Il decreto attuativo per sostenere l’innovazione nell’ambito dell’economia circolare, attraverso le agevolazioni previste nel Decreto Crescita, in particolare, prevede uno stanziamento di 150 milioni di euro per la concessione dei finanziamenti agevolati a valere sulle risorse del fondo FRI e 60 milioni di euro per la concessione dei contributi alla spesa a valere sul Fondo sviluppo e coesione e sul Fondo per la crescita sostenibile.
Con questa misura si intende sostenere la ricerca, lo sviluppo e la sperimentazione di soluzioni innovative e sostenibili, al fine di promuovere la riconversione delle attività produttive verso un modello di economia circolare in cui il valore dei prodotti, dei materiali e delle risorse abbia una maggiore durata e la produzione di rifiuti sia ridotta al minimo.
Il decreto prevede uno stanziamento di:
Sono previste due riserve, ognuna pari a circa la metà degli stanziamenti:
Sarà possibile attivare ulteriori co-finanziamenti da parte delle Regioni e Province autonome come stabilito in sede di Conferenza unificata.
In particolare, vengono supportati i progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale delle imprese, anche in partenariato tra loro o con organismi di ricerca, di importo non inferiore a 500mila euro e non superiore a 2 milioni di euro, nei diversi settori dell’economia circolare individuati dal bando.
Il decreto dovrà essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Successivamente sarà emanato il provvedimento di apertura dei termini per la presentazione delle domande.
ASSINRETE, ritiene che le Reti d’Imprese, grazie alle loro caratteristiche, possono essere identificate come un modello flessibile e agile, utile alla realizzazione di progetti di economia circolare.
La grande sfida, però, che le imprese italiane dovranno affrontare è rispondere in modo adeguato ed efficace alle complesse dinamiche ambientali e sociali che il passaggio graduale dall’economia lineare all’economia circolare comporta, in particolare in un sistema produttivo dove circa il 50% delle proprie imprese ha meno di 49 addetti.
Ciò perché la riconversione in “termini circolari” di alcuni processi di produzione richiederà ingenti investimenti (elevati costi fissi e con un ammortamento di medio-lungo periodo) che sicuramente saranno affrontati con difficoltà soprattutto dalle imprese di più piccole dimensioni, anche appartenenti ad una filiera, se non sostenute con incentivi finanziari e/o agevolazioni anche di tipo fiscale.
In questo contesto, al fine di superare la “barriera all’entrata” dimensionale delle nostre imprese e favorire la loro partecipazione all’economia circolare, sarebbe opportuno che venisse istituito un “contratto di rete circolare”, ovvero un contratto di rete tra imprese organizzate in filiera o appartenenti allo stesso settore e/o a settori diversi che abbia come specifico obiettivo la realizzazione di un processo produttivo circolare lungo tutta la catena del valore.
ASSINRETE auspica quindi l’introduzione, nel nostro contesto normativo, dello strumento del “contratto di rete circolare” da parte delle Istituzioni. Ciò sarebbe un ulteriore facilitatore per lo sviluppo dell’economia circolare oltre che della sostenibilità delle PMI.
Bologna 16 giugno 2020
Oliviero Casale
Vicepresidente CTS ASSINRETE
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